La formula per la felicità


 Rubrica a cura di Alessandro Epifani. Nato a Taranto nel 1974, Alessandro Epifani è al suo esordio letterario con “La formula per la felicità. Etica nuova per una nuova specie” ,edito da Armando (Roma). Esercente l’attività di grossista di gioielli, nel 2013 fonda il primo giornale digitale (apolitico) della sua città: il CorrierediTaranto.it che oggi conta 10.000 lettori giornalieri. Dal 2010 è il Presidente della Fondazione Oro6 per il Sociale , Ente morale attivo nel territorio pugliese con il quale organizza annualmente numerose attività di carattere mecenatistico in collaborazione con gli Enti locali , il MIUR e il Politecnico etc. Di formazione filosofica, interrotta per la morte del padre e l’avvio dell’attività imprenditoriale, la sua proposta etica è elaborata da autodidatta per uno sguardo sereno e non spaventato rivolto alla ipermodernità e si fonda su un ricupero delle virtù minori, corroborato da un uso funzionalistico delle neuroscienze e di una tecnologia non antropomorfizzata.
Dopo la resa nichilistica che ha generato da un lato un prolasso morale caratterizzato da inerte accettazione del “già dato” e dall’altro la non meno perniciosa ansia tracimata in un dionisiaco scatenamento puerilizzato (quando non in una vera e propria impermeabile egolatria) le emergenze planetarie esigono un homo novus, che dia voce a quell’uomo inedito seppellito da una coltre di abitudini riposanti e di maschere sociali: come diceva Karl Polany, “...sappiamo più di quello che sappiamo dire…” , e cioè possiamo dare ascolto a quella eusocialità, a quell’appetitus societatis che sembrerebbe essere cablato nel nostro genoma, nei nostri neuroni e nel nostro immaginario archetipico con non meno potenza dell’insopprimibile istinto all’autoaffermazione sintetizzato nella hobbesiana “bellum omnia contra homnes”.

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